«BREVETTI SOFTWARE»:
NO ALLA BREVETTABILITA' DELLE IDEE Convegno organizzato dall'Europarlamentare radicale Marco Cappato
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Il Parlamento europeo nei prossimi giorni sarà
impegnato con il rapporto
McCarthy, e con la possibile emanazione di una nuova direttiva
europea sulla materia, la cui discussione (e voto) è già stata spostata
a fine Settembre.
Tale rapporto, secondo diverse associazioni
a difesa del software libero, tra cui l'Associazione
Software libero, se approvato, rappresenterebbe un primo passo
verso una patente europea per la brevettabilità dei software.
Ailene Mc Carthy
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Il brevetto permette di sfruttare, per un periodo
di 20 anni, i diritti patrimoniali provenienti da quell'opera e tutelare
l'inventore dall'uso o dall'abuso che ne potrebbero fare altri.
In questo modo, secondo le
associazioni che si oppongono al rapporto Mc Carthy, si violerebbe la
Convenzione
di Monaco del 1973 che esclude esplicitamente il software dal campo
di applicazione del brevetto (art. 52), ed evita di equipararlo ad un'invenzione
che possa avere applicazione industriale.
Inoltre una tale iniziativa
andrebbe contro la filosofia dell'«open source» o del «free software»
che consente all'utente, secondo la definizione della FSF, la Free
Software Foundation, di eseguire, copiare, distribuire, studiare,
cambiare e migliorare il software..
La
proprosta della laburista Mc Carthy
Marco Cappato (Mep) e Giuseppe
Gargani (Presidente della Commissione Giustizia al PE) durante la conferenza
"Brevetti software. No alla brevettabilità delle
idee."
Atti del Convegno
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