Il diritto fondamentale alla privacy, ed in particolare quello alla riservatezza delle comunicazioni, é oggi a rischio: nella lotta al terrorismo, gli Stati hanno limitato - o si apprestano progressivamente a limitare - le garanzie a tutela dei cittadini previste dal diritto, ed in particolare dall'art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dalla relativa giurisprudenza, l'art. 7 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE, dalle direttive 95/46/CE, 97/66/CE e 2002/58/CE. Ma la convinzione che il terrorismo possa essere battuto attraverso la limitazione delle libertà e dei diritti dei cittadini é una mera illusione, come il caso Echelon dimostra. Neppure l'intercettazione sistematica e generalizzata del contenuto delle comunicazioni attuata da Echelon - sistema perfezionato oggi dalle norme in preparazione sull'accumulazione dei dati sul traffico delle comunicazioni - é stata capace di evitare gli attacchi terroristici dell'11 settembre o gli altri eventi drammatici che si sono susseguiti, essendo in realtà tutto concentrato sullo spionaggio industriale. L'unico effetto di Echelon - la cui illegalità é manifesta e non contestata - é stato quello di fare carta straccia della legge e del diritto, di distorcere la libera concorrenza di mercato, nonché di mettere a rischio la democrazia, i diritti dei cittadini e le loro libertà. |