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20/12/2002 | Messaggio di Arnold Trebach, Presidente e Marco Perduca, Segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista al Primo Congresso dell’Associazione Luca Coscioni

New York-Washington, 20 dicembre 2002


Cara Rita, caro Luca,

Ci dispiace di non poter essere a Roma oggi per partecipare, con voi e con gli amici e compagni radicali, al primo congresso dell’Associazione Luca Coscioni. Siamo sicuri che l’organizzazione del “fronte radicale” della ricerca scientifica portera’ uno straordinario contributo per porre fine a cio’ ad un’ulteriore orrenda espressione del proibizionismo.

La lotta antiproibizionista per la liberta’ di ricerca scientifica e’ la battaglia per legalizzare la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Rappresenta la legalizzazione della speranza per coloro che, nonostante siano una vittima innocenti del destino, potrebbero trovare nella scienza la speranza di vivere una vita migliore senza rinunciare alla ricerca della propria felicita’.

Oggi in Italia, in Europa, e negli Stati Uniti vediamo un giro di vite del proibizionismo, una esclation che rappresenta la peggiore espressione dello Statalismo e dell’intrusione del governo nella vita dei suoi stessi cittadini.

Il proibizionismo tocca molti aspetti della vita umana: la droga, il gioco d’azzardo, la prostituzione, il sesso, cosi’ come la liberta’ di ricerca scientifica, amplificando gli aspetti negativi a essi connessi, creando circuiti criminali che si arricchiscono smisuratamente alle spese della vita e dei diritti delle persone.

Il Proibizionismo non ha soltanto fallito ovunque, esso e’ anche divenuto uno dei peggiori nemici dello sviluppo e del benessere unmano. Gli eventi che collegano l’America Centrale e Latina con le varie regioni dell’Asia sono la prova delle conseguenze dell’utilizzo di leggi repressive e violente a scapito dello stato di diritto.

La questione della liberta’ di ricerca scientifica non riguarda solo la scienza o la sfera della coscienza personale. E’ una questione politica che deve essere affrontata politicamente attraverso l’adozione di leggi che possano affermare i diritti individuali permettendo a chiunque di poter vivere una vita degna.

Nel 1919 gli Stati Uniti decretarono il proibizionismo nazionale sull’alcool. Quell’architettura legale, ben lontana dal frenare il problema dell’alcolismo, contribui’ all’aumento dell’abuso di sostanze e a creare potenti imrese criminali dedite alla produzione e alla vendita di ogni tipo di bevanda alcolica. Niente ha rafforzato l’organizzazione mafiosa in America piu’ dell’”Emendamento proibizionista” della Costituzione che riguardava l’alcool.
Tuttavia dopo un breve lasso di tempo il senso commune prevalse e, grazie ad uno straordinario movimento politico che mise in evidenza il pericolo del proibizionismo nei confronti dei bambini, nel 1933 l’Emendamento proibizionista presente fu abrogato. La legalizzazione dell’alcool ha cambiato la vita di una nazione che nel frattempo stava diventando sempre piu’violenta e corrotta.

Oggi vediamo che lo stesso tipo di fenomeno sta avvenendo riguardo alle droghe. Infatti i governi di tutto il mondo hanno deciso di mettere fuori legge le sostanze narcotiche e psicotrope per porre fine, a parer loro, ad abitutini e vizi suppostamente pericolosi per la vita umana. Per far cio’ hanno lanciato una Guerra Santa basata su principi etici e morali contrari alla liberta’ di scelta individuale ignorando la scienza e le lezioni della storia recente.

Ma noi sappiamo, i radicali sanno, che le leggi e le politiche possono essere cambiate. Le riforme possono essere realizzate attraverso mezzi politici, siano essi proposte legislative o azioni nonviolente.

Luca non solo ha incarnato la lotta contro il proibizionismo sulla ricerca scientifica, ma la sua partecipazione quotidiana alle attivita’ radicali hanno anche ispirato e rafforzato molti di noi, dando speranza a migliaia di persone. Grazie al Satyagraha dello scorso anno guidato da lui ed Emma, si e’ riusciti a far passare piccoli sprazzi di notizie - malgrado l’effetto “criptonite” della sistematica indifferenza mediatica - sulla storia e la battaglia di questo Superman italiano.

Noi crediamo che le leggi che negano una qualsiasi facolta’all’individuo, come ad esempio l‘ingestione di una sostanza, un’azione nonviolenta che non infrange la sfera personale altrui, i limiti posti alla ricerca di cure efficaci, non sono conformi alle norme internazionali. Al contrario, esse vanno contro le norme contenute nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nelle convenzioni e trattati che contengono le liberta’ civili.

Lo spregio del proibizionismo, e delle politiche che lo nutrono, nei confronti delle norme internazionali sono un vero e proprio attacco alle donne e agli uomini il cui unico crimine e’ quello di essere malati o di vivere in modo anticonformista.

Dobbiamo reagire a questa situazione mediante uno sforzo coordinato. Se necessario dovremo ricorrere ad una serie di azioni nonviolente per denunciare la negazione della liberta’, della speranza e della legge.

Nei mesi che verranno avremo bisogno di lavorare insieme per mettere a punto la nostra battaglia. Insieme al Partito Radicale Transnazionale e alla Lega Internazionale Antiproibizionista dovremmo lanciare la prima Convenzione mondiale degli antiproibizionisti per far venire alla luce queste riforme liberali.

Nel frattempo potrete contare sulla nostra iscrizione!

Buon congresso. Ciao
Arnold Trebach, Presidente
Marco Perduca, Segretario

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Message from Arnold Trebach, President and Marco Perduca, Executive Director of the International Antiprohibitionist League to the 1st Congress of the Associazione Luca Coscioni