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27/08/2002 | Libertà religiosa in Vietnam: Lettera aperta a Hartmut Nassauer, Presidente della delegazione del Parlamento Europeo, alla vigilia della sua visita in Vietnam, il 9 e il 10 settembre 2002

Alla cortese attenzione dell’On. Hartmut Nassauer
Presidente della Delegazione del Parlamento Europeo
per le Relazioni con l’ASEAN e il Sud-Est asiatico

Parigi, 27 agosto 2002

Signor Presidente,

Sono molto commosso di apprendere che nei giorni che vengono, Si recherà in Vietnam con una delegazione del Parlamento Europeo. I vietnamiti di tutto il mondo attendevano questa visita dal 5 luglio 2001, quando il Parlamento Europeo aveva adottato una risoluzione che invocava la liberazione dei prigionieri religiosi e decideva di inviare una delegazione del Parlamento Europeo “in Vietnam al fine di incontrare i responsabili religiosi di qualsiasi culto, in particolare coloro che sono stati imprigionati”.

La Sua visita arriva in un momento cruciale. La repressione contro tutte le confessioni religiose si aggrava. Durante l’anno scorso, gli altri dignitari buddisti Thich Huyen Quang, Thich Quang Do e centinaia di fedeli della Chiesa Buddista Unificata del Vietnam (EBUV, proibita) sono stati messi in stato di detenzione nel corso di una grande campagna di repressione; il Padre cattolico Nguyen Van Ly è stato condannato a 15 anni di carcere attraverso un processo iniquo; le manifestazioni pacifiche della minoranza etnica dei Montagnards sono state represse con una brutalità senza precedenti dai militari e dalla polizia antisommossa.

Recentemente, il bonzo buddista dell’EBUV Thich Tri Luc è stato arrestato in Cambogia dopo essere scampato alle persecuzioni religiose in Vietnam. Thich Tri Luc è, infatti, scomparso il 25 luglio 2002, poco dopo aver ottenuto asilo politico presso l’alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati a Phnom Penh. Temo che sia stato rapito dai servizi segreti vietnamiti e rimpatriato con la forza o vittima di una sorte ancora più inquietante.

E’ vitale che la delegazione del Parlamento Europeo incontri i dignitari religiosi e i dissidenti nel corso di questa visita. Mi permetto in particolare d’insistere sull’importanza d’incontrare il Patriarca dell’EBUV Thich Huyen Quang e il suo vice, Thich Quang Do, che è stato candidato nel 2002 al Premio Nobel per la Pace. Entrami hanno trascorso più di 20 anni in detenzione a causa della loro lotta nonviolenta per la libertà religiosa, la democrazia e i diritti dell’Uomo. Il Patriarca Thich Huyen Quang, 84 anni, è gravemente malato e dovrebbe assolutamente poter rientrare a Ho Chi Minh Ville per curarsi urgentemente.

Sono convinto che senza una effettiva determinazione da parte degli europei, le autorità vietnamiti si serviranno di tutti i pretesti possibili per impedire che questi incontri abbiano luogo. Nel 1998, nel corso della visita dello Special Rapporteur delle Nazioni Unite, Abdelfattah Amor, tutti gli incontri di questo tipo erano stati sistematicamente ostacolati.

Di conseguenza, vi invito ad insistere per aver, prima della vostra partenza, delle garanzie da parte delle autorità vietnamite che le visite ai dissidenti religiosi e ai detenuti possano aver luogo, e ad essere estremamente fermi nella vostra richiesta ai dirigenti vietnamiti affinché liberino il Patriarca dell’EBUV Thich Huyen Quang, il Venerabile Thich Quang Do, il sacerdote Nguyen Van Ly e i fedeli delle confessioni Hoa Hoa, Cao Dai, i Protestanti e altri fedeli imprigionati. Il Vietnam deve rispettare la libertà religiosa e garantire il diritto dell’EBUV (proibito) ad esistere e di tutte le altre Chiese mai riconosciute dal Vietnam.

Le violazioni della libertà di religione e dei diritti dell’Uomo in Vietnam sono stati fermamente condannati dalla comunità internazionale. Nel corso della Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’ONU, a Ginevra nel 2002, l’Unione Europea aveva denunciato l’ “offesa (da parte delle autorità vietnamite) dei diritti civili e politici dei (suoi) cittadini e la violazione della libertà di manifestazione del pensiero, di riunione e di religione”. Più recentemente, nel mese di luglio 2002, il Comitato dei Diritti dell’Uomo dell’ONU ha pubblicato una lista di quelle che sono le sue preoccupazioni rispetto alle violazioni da parte del Vietnam del Patto internazionale sui diritti civili e politici. Il Comitato dei Diritti dell’Uomo ha in particolare deplorato la detenzione dei dignitari religiosi e richiamato le autorità comuniste ad eliminare tutte le “restrizioni imposte agli osservatori esteri che intendono indagare” sulla situazione.

Tenuto conto dei loro obblighi internazionali e dell’articolo 1 dell’Accordo di cooperazione economica del 1995 tra l’Unione Europea e il Vietnam sul rispetto dei principi democratici e dei diritti dell’Uomo, il Vietnam deve garantire alla delegazione del Parlamento Europeo la piena libertà di incontrare i dignitari religiosi detenuti e d’informarsi, come intende fare.

Confidando nella vostra sincera volontà d’incontrare questi dignitari religiosi imprigionati e di affrontare con determinazione la situazione estremamente grave dei diritti dell’Uomo nel mio paese, sarei felice di essere con voi a Strasburgo la settimana prossima per discutere di queste questioni.

La prego di gradire, Signor Presidente, l’espressione della mia alta considerazione.

Vo Van Ai
Presidente del Comitato Vietnam per la Difesa dei Diritti dell’Uomo
Vice-Presidente della Federazione Internazionale delle Leghe per i Diritti dell’Uomo
(FIDH)
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Liberté religieuse au Vietnam: Lettre ouverte à M. Hartmut Nassauer, Président de la délégation du Parlement Européen, à la veille de sa visite au Vietnam, les 9 et 10 septembre 2002
Religious Freedom in Vietnam: Open Letter to Mr Hartmut Nassauer, President of the European Parliamentary Delegation on the eve of its visit to Vietnam, 9-10 September 2002