Giornata Mondiale di Lotta Gandhiana - Nonviolenta
Per la libertà e la democrazia anche in Vietnam
21 settembre 2002

APPELLO - DICHIARAZIONE
Ai Capi di Stato e di Governo di tutto il mondo

PER FERMARE LA GUERRA DEL VIETNAM ALLA LIBERTA' E ALLA DEMOCRAZIA

PER IL RISPETTO DELLE LIBERTA' FONDAMENTALI E DEI DIRITTI CIVILI E POLITICI DEGLI INDIVIDUI CON LE LORO IDENTITÀ RELIGIOSE ETNICHE E CULTURALI

PER IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI LEGALITA' E LA CLAUSOLA DEI DIRITTI UMANI DA PARTE DEL VIETNAM E DELL'UNIONE EUROPEA

Considerato che:

Il Vietnam continua a essere un Paese fondato su un sistema di partito unico, in cui il "Vietnamese Fatherland Front" mantiene uno stretto controllo su tutti i settori della vita politica, economica, sociale e istituzionale, come hanno confermato le elezioni del 28 maggio 2002 nel corso delle quali i vietnamiti non hanno avuto il diritto di scegliere né il loro Governo né un diverso partito;

Il Comitato diritti umani delle Nazioni Unite, durante la sua 75a sessione, ha sottolineato "le sue preoccupazioni quanto ai rapporti sulla limitazione del diritto alla libertà di espressione nei media (...)" e "quanto alla mancanza di informazioni dettagliate sulle popolazioni indigene, in particolare i Degar (Montagnard), così come sulle misure prese al fine di assicurare il loro diritto di mantenere le loro tradizioni culturali (...) e quanto alle restrizioni relative alle manifestazioni e alle riunioni pubbliche";

Nel febbraio 2001, le manifestazioni massicce delle minoranze etniche dell'Altopiano del Centro Vietnam (Montagnard), che protestavano tanto contro la confisca delle loro terre ancestrali quanto contro le persecuzioni religiose, sono state represse con il ricorso all'esercito da parte delle autorità vietnamite;

I Montagnard si vedono sempre più negare il loro diritto all'identità religiosa, etnica e culturale, e le violazioni relative ai loro diritti civili e politici non cessano di aggravarsi;

Le autorità vietnamite, nella loro azione di repressione della società, continuano a far ricorso alla tortura - compreso l'elettroshock - alle sparizioni di persone arrestate, alla distruzione di chiese e oggetti sacri, e a promettere ricompense alle autorità della Cambogia per la cattura e il rimpatrio di rifugiati vietnamiti;

Le autorità di Hanoi impongono gravi limitazioni all'utilizzazione di Internet e hanno manifestato la volontà di intensificare il controllo e la repressione di Internet e delle nuove tecnologie in generale;

La Commissione europea ha recentemente adottato una nuova strategia di cooperazione con il Vietnam per il periodo 2002-2006, con un finanziamento indicativo di 162 milioni di Euro, di cui è parte integrante la promozione dei diritti dell'uomo e della democrazia. Nell'ambito dell'accordo di cooperazione UE-Vietnam, nonostante il Parlamento Europeo in diverse occasioni abbia censurato le violazioni delle libertà fondamentali e dei diritti civili e politici del popolo vietnamita da parte delle autorità di Hanoi, poca o nessuna attenzione viene data al rispetto e alla promozione dei principi democratici e dei diritti dell'uomo;

In virtù degli Accordi di Cooperazione che legano l'Unione Europea e il Vietnam, il rispetto dei principi democratici e dei diritti umani, civili e politici e di conseguenza del principio di legalità da parte delle autorità di detto Paese non può più essere considerato come una questione concernente solo il Vietnam, ma deve diventare una questione che riguarda direttamente l'Unione e i suoi cittadini. La Commissione europea ha generalmente eluso questo problema, a partire dai recenti "Country strategy papers" nei confronti di questo Paese.


Noi sottoscritti,

SOSTENIAMO

L'Appello in favore della Democrazia in Vietnam di Thich Quang Do, leader della Chiesa Buddista Unificata del Vietnam, che permetterebbe di realizzare una vera democratizzazione e che ha raccolto il sostegno di numerose personalità internazionali e di più di 300.000 Vietnamiti.

L'Appello al Governo di Hanoi, sottoscritto da 21 dissidenti Vietnamiti, che "sollecita l'Assemblea Nazionale a rispettare i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione e chiede alla comunità internazionale di fare pressioni sul Vietnam affinché rispetti le disposizioni sui diritti umani fondamentali della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo e della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici", di cui il Vietnam è parte dal 1982.

PROFONDAMENTE INQUIETI

Per la sorte del Venerabile Thich Tri Luc, membro della Chiesa Buddista Unificata del Vietnam, rifugiatosi legalmente in Cambogia e di cui l'ufficio di Phnom Penh dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati è stato incapace di ottenere informazioni dal 25 luglio.

Per il caso del dottor Nguyen Dan Que, medico, che l'11 Maggio 1990, a nome del Movimento Non Violento per i Diritti Umani, ha pubblicato un manifesto che chiede al Regime di Hanoi di rispettare i diritti fondamentali dell'uomo, di accettare un sistema multipartitico e di restaurare il diritto del popolo Vietnamita di scegliere la propria forma di Governo attraverso libere elezioni. Il dottor Que è stato imprigionato due volte, dal febbraio 1978 al febbraio 1988 e dal Giugno 1990 all'Agosto 1998, per un totale di 18 anni, la maggior parte dei quali passati in isolamento. Ora si trova agli arresti in un luogo di detenzione sconosciuto.


CONDANNIAMO

- L'arresto arbitrario di Nguyen Truc Cuong e Nguyen Vu Viet, nipoti di Padre Thaddeus Nguyen Van Ly.

- La detenzione del Molto Venerabile Thich Huyen Quang, Patriarca della Chiesa Buddista Unificata del Vietnam, detenuto senza capi d'imputazione e mai processato per 20 anni, liberato nel 1997 ma ancora non autorizzato a lasciare il suo luogo di detenzione, e del Venerabile Thich Quang Do, amnistiato nel 1998 dopo vent'anni di detenzione, ma condannato di nuovo a due anni di detenzione amministrativa dopo aver cercato di far curare il Patriarca malato.

- Le persecuzioni subite dai cattolici, e in particolare l'imprigionamento di padre Nguyen Van Ly, il 17 maggio 2001, per aver praticato la propria religione.

- Le persecuzioni dirette contro tutti i fedeli delle Chiese "non riconosciute", e in particolare la Chiesa di Cao Dai, la Chiesa di Hoa Hao et le Chiese protestanti.


CHIEDIAMO

Al Governo Vietnamita:

* di dare seguito senza altri ritardi all'insieme delle raccomandazioni della 75a Sotto-Commissione dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite;

* di liberare tutti i prigionieri di coscienza, e in particolare il Molto Venerabile Thich Huyen Quang, il Venerabile Thich Quang Do, Padre Li e il dottor Nguyen Dan Que;

* di assicurare il pieno godimento dei diritti civili e politici e delle libertà fondamentali degli individui - con le loro identità religiose etniche e culturali - conformemente ai trattati internazionali, in particolare per quanto riguarda la libertà di religione, compresa quella delle minoranze etniche come i Montagnard;


Al Consiglio e alla Commissione dell'Unione europea:

* di abbandonare l'atteggiamento di tolleranza nei confronti del costante aggravamento della situazione politica, sociale e istituzionale che, secondo gli accordi di cooperazione, avrebbe dovuto evolvere verso condizioni di maggiore rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti civili, politici e umani;

* di presentare un rapporto al Parlamento europeo, prima della fine 2002, sulle nuove misure adottate e di annunciare al Governo del Vietnam l'intenzione dell'UE di procedere alla sospensione dell'Accordo di cooperazione se, da qui alla fine del 2002, le autorità vietnamite non avranno dato seguito alle presenti richieste.


Ai Governi dei Paesi democratici

* di impegnarsi in ogni modo fermo, in ogni sede internazionale e nel quadro dei propri rapporti bilaterali, per esigere dal Vietnam il rispetto della legalità nazionale ed internazionale in materia di diritti umani fondamentali, a partire dai diritti civili e politici;

* di impegnarsi per affermare il diritto alla democrazia in Vietnam in occasione della Seconda Conferenza Ministeriale della "Community of Democracies", che riunirà a Seul, dal 10 al 12 novembre prossimi, i Ministri degli Affari Esteri di più di 100 Paesi del mondo per discutere della globalizzazione della democrazia.


SOTTOSCRIVO L'APPELLO
PARTECIPO alla Giornata Mondiale di Lotta Gandhiana - Nonviolenta