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04/11/2002 | "LA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA PER LA RIVOLUZIONE LIBERALE" di Marco Cappato

Il Congresso del Partito Radicale Transnazionale

Considerato che:
- la rivoluzione tecnologica, in particolare nel campo delle tecnologie digitali, non costituisce di per sé garanzia del potenziamento degli strumenti di libertà o di democrazia, ma fornisce strumenti che possono essere usati sia per accrescere le capacità di oppressione e controllo del cittadino sia per restituirgli poteri arbitrariamente sottratti e facoltà riconosciute solo sulla carta;
- la rivoluzione digitale infatti moltiplica esponenzialmente le possibilità di comunicazione ed interazione dell'individuo, rendendo possibile il rilancio del mito democratico liberale - dell'individuo al centro della "cosa pubblica", al servizio del quale si organizzano le istituzioni e l'autorità - in alternativa all'organizzazione pianificata, burocratizzata e corporativizzata della vita politica, economica e sociale;

Ritiene prioritario che il PRT investa la politica e le istituzioni ad ogni livello dell’urgenza di creare le necessarie condizioni legislative ed infrastrutturali per potenziare ed allargare, attraverso le nuove tecnologie e il bene primario dell'informazione, facoltà e libertà individuali, facendo parallelamente deperire pratiche e rischi di utilizzi repressivi, statalisti e violenti;

In particolare individua i seguenti fronti di iniziativa:

- Fronte antitecnocratico e antiproibizionista: contro l'utilizzo della tecnologia da parte dello Stato per censurare, controllare abusivamente i cittadini, o in altro modo violarne le libertà fondamentali;
- Fronte democrazia elettronica: la tecnologia utilizzata restituire potere e informazione ai cittadini, facilitando l’attivazione di diritti civili e politici;
- Fronte cyber-nonviolento: la tecnologia utilizzata per l’iniziativa politica, anche di opposizione nonviolenta alla violenza o all’arbitrio del potere;
- Fronte "conversione spese militari": la tecnologia per la conversione delle spese e strutture militari in spese e strutture civili;


I Fronte "antitecnocratico e antiproibizionista"

Il Congresso del PRT:

Considerando che:

- la libertà di espressione, il diritto alla segretezza della corrispondenza e il diritto alla protezione dei propri dati personali, sono diritti fondamentali della persona;
- un’azione sistematica di censura o di sorveglianza generalizzata degli utenti internet è messa in atto nei regimi dittatoriali, anche attraverso la persecuzione fisica di naviganti e attivisti in Rete, la chiusura forzata di cybercafé, siti Internet e motori di ricerca;
- anche nei Paesi considerati democratici le comunicazioni elettroniche sono sottoposte a sistematiche azioni di censura, sorveglianza e repressione, spesso realizzate indirettamente attraverso vincoli burocratici e fiscali;
- dopo l'11 settembre si è innescato un processo di potenziamento del ruolo di controllo, in particolare delle comunicazioni elettroniche, da parte delle autorità pubbliche, nonostante la quasi-unanimità degli analisti ed esperti del settore sostenga che l’incapacità di prevenire gli attacchi terroristici fu dovuta non alla scarsità di informazioni, ma alla scarsa capacità di analisi delle informazioni stesse;
- la intercettazione, raccolta e analisi di dati personali generalizzata sull'insieme della popolazione rischia dunque di rendere meno efficace la stessa lotta contro il crimine, oltre ad aumentare i rischi di abusi dei dati stessi;
- i sistemi di controllo di massa sulle comunicazioni elettroniche non soltanto costituiscono un pericolo per le libertà individuali, ma violano anche i principi della concorrenza economica di libero mercato attraverso massicce attività di spionaggio industriale, sfruttando come copertura la sicurezza nazionale e la lotta contro il crimine, come il caso del sistema di controllo denominato "Echelon" ci ha mostrato;

Il Congresso del PRT
- Ritiene che l'oscuramento di siti internet, la sorveglianza e la persecuzione di navigatori ed attivisti in Rete da parte di uno Stato equivalga ad una violazione grave di libertà e diritti fondamentali, ed in quanto tale imponga immediate conseguenze alla comunità internazionale (quali l'attivazione dei rispettivi meccanismi di interpellazione, denuncia e sospensione di tale Stato laddove previsto in trattati e convenzioni internazionali);

- Ritiene che l'accesso dello Stato ai dati personali dei cittadini debba avvenire soltanto con il consenso degli stessi, tranne eccezioni strettamente necessarie, limitate nel tempo, proporzionate in una società democratica, stabilite da leggi democraticamente votate e conosciute al pubblico; tali eccezioni non possono implicare l'accesso generalizzato ai dati personali, ma devono essere realizzate attraverso procedimenti autorizzati caso per caso dall'autorità giudiziaria;


Fronte "Democrazia elettronica"

Considerando che:

- la democrazia è effettivamente tale quando il cittadino dispone di strumenti di conoscenza, di comunicazione e di decisione;
- la rivoluzione tecnologica mette a disposizione strumenti di comunicazione, accesso ed interazione anche individuali accessibili a costi limitati; e che queste stesse tecnologie consentono l'archiviazione di una quantità pressoché illimitata di informazioni audiovisive e testuali e la possibilità di accedervi direttamente ed in tempo reale o recuperarle successivamente da qualsiasi parte del territorio;
- l'applicazione delle tecnologie digitali al processo democratico può promuovere la partecipazione e l'esercizio dei diritti politici e civili dei cittadini;
- anche laddove le leggi dispongano la pubblicità dei lavori parlamentari e la pubblicità delle sedute e degli atti degli organi dello Stato e degli enti pubblici territoriali, sono nei fatti inattuate o affidate prevalentemente alla mediazione e, troppo spesso, alle distorsioni dei mezzi di comunicazione di massa;
- il diritto di partecipazione alla vita politica è ostacolato da procedure farraginose e da vincoli burocratici anacronistici, che moltiplicano i costi per i cittadini e per le amministrazioni pubbliche;
- esiste la necessità di semplificare e rendere immediatamente comprensibili agli elettori le modalità di voto e per ridurre i margini di errore e di invalidazione:

Il Congresso del PRT impegna gli organi dirigenti a proporre che:

- in ogni sede istituzionale sia riconosciuta per legge, o promossa secondo le rispettive competenze, la facoltà per ogni cittadino, di accedere in ogni istante anche attraverso Internet ai diversi momenti pubblici della vita delle istituzioni, alle riunioni degli organi elettivi e giurisdizionali nonché di ottenere copia anche attraverso Internet di qualsiasi documento pubblico della Pubblica Amministrazione; le informazioni devono essere presentate non solo in forma grafica ma anche in modalità testuale, per consentirne la fruizione anche da parte delle persone con ridotte capacità sensoriali; tutte le informazioni devono altresì essere fruibili anche attraverso documenti standard aperti, che chiunque ha il diritto di sviluppare, documenti il cui utilizzo non sia limitato da brevetti o altro”.

- i diritti civili e politici siano attivabili anche per via elettronica, nel rispetto rigoroso delle esigenze di sicurezza e di tutela della privacy, in particolare della segretezza del voto; la rispondenza di tutti i programmi utilizzati ai requisiti di segretezza e sicurezza deve essere certificabile e verificabile anche tramite l'accesso pubblico ai codici dei programmi stessi;

Il Congresso fa proprie e sostiene:
- le proposte di legge di Radicali italiani sulle istituzioni in rete e sul voto elettronico;
- la proposta di costituzione di un parlamento elettronico (iniziativa "e-parliament"), lanciata a livello internazionale da un gruppo di personalità del mondo politico, accademico e associativo a livello internazionale con la finalità di facilitare l'interazione tra i parlamentari di tutto il mondo;
- la proposta di risoluzione sull'E﷓democrazia e l'E﷓cittadinanza europea presentata su iniziativa radicale da 62 parlamentari europei nella quale:
1. si afferma che la cittadinanza europea dovrebbe implicare "il diritto di accesso" a tutti i documenti e a tutte le riunioni pubbliche tramite Internet;
2. si chiede che i Trattati vengano emendati in modo che:
- tutte le riunioni pubbliche delle istituzioni dell'Unione Europea e dei loro organi siano trasmesse in diretta audio﷓video ed archiviate su Internet;
- ogni cittadino possa pienamente godere dei suoi diritti di cittadinanza europea (per esempio per quanto riguarda il voto per il Parlamento Europeo, le denunce al Mediatore europeo ed alla Corte di Giustizia, le petizioni al PE) anche attraverso Internet, secondo i sistemi d'identificazione conformi alla legislazione della Comunità;
3. si appella alle istituzioni dell'UE ed agli Stati Membri perché promuovano il voto elettronico e in particolare un progetto di voto in "postazioni controllate di e﷓voto" per le elezioni europee del 2004.

Il Congresso dà mandato agli organi dirigenti di rilanciare questi obiettivi politici anche determinando i corrispondenti obiettivi di conversione dei bilanci pubblici.


III nonviolenza

Considerando che:

- è priorità politica per il PRT promuovere ed inventare un utilizzo nonviolento delle nuove tecnologie per realizzare in Rete nuove forme di manifestazione e di disobbedienza civile a leggi ingiuste, potenziando così le forme del "satyagraha" radicale e mettendo a disposizione di individui, movimenti e popoli concrete ed efficaci alternative alla violenza;
- le legislazioni ad ogni livello tendono ad inseguire il progresso tecnologico attraverso la produzione di norme sempre più specifiche, dettagliate e divesificate - comprensibili solo a ristrette cerchie di addetti ai lavori - spesso portatrici di interessi corporativi, di impostazione proibizionista e continuamente superate dalla realtà dei fatti;
- é necessario assicurare che le leggi e le convenzioni internazionali non alterino principi fondamentali del diritto e non penalizzino condotte individuali soltanto in ragione del ricorso alle nuove tecnologie; tale approccio legislativo consentirebbe anche di distinguere chiaramente tra forme di manifestazione politica in rete, disobbedienze civili, azioni dimostrative da una parte e dall'altra azioni, azioni violente ai danni della proprietà, ma anche delle persone fisiche.
- esistono innumerevoli esperienze di nonviolenza in Rete; in particolare vanno richiamati i sistemi utilizzati per eludere la censura nei Paesi dittatoriali ed assicurare la confidenzialità delle informazioni. Va altresì richiamati il concetto di Disobedienza Civile Elettronica (Electronic Civil Disobedience) coniato dal Critical Art Ensemble, la riflessione e gli strumenti (in particolare contro la censura e i filtri su Internet) messi a disposizione da innumerevoli organizzazioni e siti (ad es. Thehacktivist.com), cosiccome le linee guida di Stefan Wray per le manifestazioni digitali:
· transparency (trasperenza)
· linking virtual and street actions (collegamento tra azioni virtuali ed azioni "in piazza")
· non-violence (nonviolenza)
· open source code (codici di programmazione "aperti")
· simple tools (strumenti semplici)
·
e di Maximilian Dornseif per rallentare un server con una manifestazione:
· evitare danni agli altri (avoid hurting others)
· mantenere un ridotto consumo di banda (keep bandwidth consumption low)
· non danneggiare altri utenti di un server (don't hurt other users of a virtual server)
· rendere evidenti le modifiche del comportamento del server (show obvious modification of server behavior)
· cercare di mantenere una correlazione lineare tra numero di partecipanti ed effetti (try to maintain a linear relation between participants and effect)
· essere affidabili nella rendicontazione dei risultati dell'azione (be accountable)

Il Congresso del PRT:

impegna il PRT:
- nell'affermazione di legislazioni improntato sul modello liberale classico, limitandosi a definire poche regole, chiaramente comprensibili a tutti i cittadini, il più possibile neutre rispetto alle tecnologie coinvolte;
- contro legislazioni specifiche e minuziose continuamente volte a definire ed imbrigliare il progresso tecnologico;
- contro la criminalizzazione indiscriminata di condotte nonviolente che coinvolgano sistemi di informazione;

- impegna gli organi dirigenti alla promozione, al sostegno e all'utilizzo di nuove tecnologie nonviolente contro la censura e i proibizionismi online ed offline;


IV Fronte "conversione spese e strutture militari"

Considerando che:

- sebbene l'uso della forza possa essere legittimo e necessario per fermare la violenza, il ricorso ad armi che portano distruzione e morte finisce per danneggiare anche chi le imbraccia, perche’ persino la contro-violenza che ha successo finisce per costituire nel lungo periodo una dimostrazione e una giustificazione dell’esistenza di “violenze buone” e “violenze cattive”;
- la costruzione di armi nonviolente, che siano in grado con almeno pari efficacia di fermare i violenti (e chi è loro complice nell'equidistanza pacifista tra aggredito ed aggressore), renderebbe ancora più efficaci e duraturi gli interventi in tal modo "armati" in difesa della pace, della democrazia e della libertà;
- è necessario mobilitare risorse per costruire democrazia e legalità laddove non esistono, per organizzare veri e propri « attacchi » nonviolenti di controinformazione, a sostegno di dissidenti, popolazioni oppresse, combattenti della libertà, online ed « offline ».
- Attualmente la necessità di portare conoscenza ed informazione presso le popolazioni oppresse da regimi dittatoriali assorbe una parte minima delle spese militari, diplomatica e di attuazione della politica internazionale degli Stati democratici;
- è in atto a livello mondiale, in particolare a partire dagli Stati Uniti d'America, un ripensamento complessivo delle strategie militari e dei relativi investimenti;
- la gran parte delle attuali strutture e spese militari non sono adeguate proprio rispetto alla missione di promozione della democrazia e dello Stato di diritto nel mondo, oltre ad esserlo sempre meno nel garantire la sicurezza ai cittadini dei Paesi democratici;
- Gli Stati uniti - che pure dispongono del più solido ed articolato sistema di trasmissioni con il compito di promuovere e coordinare un flusso di informazione che arrivi dovunque nel mondo, ed in special modo lì dove le situazioni politiche e sociali rendono più difficile il resistere e lo svilupparsi di una informazione libera ed indipendente (o quantomeno non ostile) – raggiungono 100 milioni di persone a settimana, per una spesa complessiva nell'anno 2000 di 241 milioni di dollari (a fronte di un bilancio del Dipartimento della Difesa USA per il 2001 di circa 379 miliardi di dollari); per il 2003 è a bilancio una spesa di circa 500 miliardi di dollari;

Il Congresso del PRT:

- impegna gli organi dirigenti ad avviare una campagna per la conversione di spese e strutture militari in spese e strutture civili da parte dei Paesi democratici, individuando al più presto anche obiettivi intermedi e loro tempificazione;
- impegna altresì ad individuare il maggior numero possibile di parlamenti nazionali nei quali introdurre proposte di immediato avvio della conversione delle spese militari, innanzitutto ricorrendo al giacimento di ricerche e progetti certamente di già esistenti ed accantonati a causa di scelte militariste determinate anche dalla pressione delle aziende operanti nel settore;
-
- le spese e strutture civili dovranno:
* essere gestite sotto stretto controllo parlamentare;
* puntare sull'arma dell’informazione, sulla costruzione di una vera e propria "cintura mediatica globale" delle nuove "Radio Londra" che trasmettano conoscenza ai popoli oppressi, attraverso un'informazione il più possibile incentrata su documentazioni integrali e modelli di comunicazione interattiva.

Allegati:
11/10/2002 | International Herald Tribune
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"REVOLUCIONI TEKNOLLOGJIK PER REVOLUCIONIN LIBERAL" nga Marco Cappato
"LA RÉVOLUTION TECHNOLOGIQUE POUR LA RÉVOLUTION LIBÉRALE" par Marco Cappato
"LA REVOLUCIÓN TECNOLÓGICA POR LA REVOLUCIÓN LIBERAL" de Marco Cappato
"THE TECHNOLOGICAL REVOLUTION FOR THE LIBERAL REVOLUTION" by Marco Cappato